La bistecca alla fiorentina, la cinta senese e poi la Chianina. Questa razza è senza dubbio uno dei simboli della gastronomia toscana, un mito senza tempo, una delle antiche ed importanti razze bovine d’Italia.
Allevata da almeno 22 secoli (Virgilio ne sottolineava la bellezza), la bistecca Chianina è caratterizzata da gigantismo somatico che ne fa uno dei bovini più grandi del mondo ed è per questo soprannominata “Il Gigante Bianco della Valdichiana”.
Deve infatti l’etimologia del suo nome alla zona di allevamento. La sua origine la vede razza autoctona esistente dalla notte dei tempi, amata e apprezzata dagli Etruschi e dai Romani, che usavano questi bianchi e sornioni bovini nei cortei trionfali e come sacrifici per gli dei. Le peculiarità fisiche insieme al carattere pacato ne hanno fatto in passato un compagno di lavoro inseparabile per i braccianti, utilizzandolo soprattutto come animale da traino. Ma attraverso l’ultimo secolo la chianina ha raggiunto la sua fama grazie alla bontà e alle caratteristiche uniche della sua carne: ottima in quanto a sapore, aroma, caratteristiche organoelettiche e contenuto di sostanze nutritive.
Ed è per questi pregi e per la sua adattabilità, che la Chianina è stata esportata in altri paesi, con lo scopo primario di migliorare le razze locali diventando successivamente risorsa importante della zootecnia di Paesi come il Brasile, L’Argentina, il Canada, l’Australia.